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Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che continuiamo anche oggi sugli anni '60, decennio piuttosto sconosciuto della nostra storia, forse il più anonimo e deludente a livello sportivo, quello che in pratica ha retrocesso il Genoa da grande squadra a "provinciale", basti ricordare i risultati ottenuti: 3 anni di A e 7 di B, e gran finale con retrocessione in serie C, inoltre la giovane Sampdoria fece molto meglio con 9 anni di A (e un 4° posto) e uno solo di B. Ecco nel dettaglio: 1960-61 - 13º in Serie B. Primo turno di Coppa Italia. 1961-62 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A. Vincitore della Coppa delle Alpi (1º titolo). Primo turno di Coppa Italia. 1962-63 - 15º in Serie A. Quarti di finale di Coppa Italia. Vincitore della Coppa dell'Amicizia (1º titolo). 1963-64 - 8º in Serie A. Vincitore della Coppa delle Alpi (2º titolo). Terzo turno di Coppa Italia. 1964-65 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B. Quarti di finale di Coppa Italia. 1965-66 - 5º in Serie B. Primo turno di Coppa Italia. 1966-67 - 12º in Serie B. Primo turno di Coppa Italia. 1967 - Assume la denominazione di Genoa 1893. 1967-68 - 15º in Serie B. Primo turno di Coppa Italia. 1968-69 - 6º in Serie B. Primo turno di Coppa Italia. 1969-70 - 20º in Serie B. Retrocesso in Serie C. Primo turno di Coppa Italia Qui sotto, in serie: uno scudetto del 1960, il numero di Urania (allora esisteva la dicitura "quattordicinale") del 23 marzo 1968 in vendita a 250 lire, la Domenica del Corriere del 13 maggio 1962 che celebra il ritorno in serie A, il Genoa stagione 1960-61. E forza Genoa!
Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che abbiamo ricevuto una nuova mail, che piacere ricevere questi messaggi, grazie cara Patrizia... eccola: "Caro Lorenzo, sono Patrizia, quella che quando arriva al Campo e passa a salutare i suoi Compagni di Genoa ti fa una carezza e allora tu sorridi e, forse, ti chiedi il perchè di quel gesto.Ti scrivo perchè avrei bisogno di te, di voi, di UCGC. Vi racconto. Lorenzo era un tipo allegro, espansivo, cordiale; preciso al limite della mania, ha aggiustato di tutto nella sua vita: dai motori delle grandi navi durante i quarant'anni di lavoro all'MGN, ai piccoli meccanismi degli orologi per gli amici, una volta andato in pensione. Lorenzo aggiustava tutto, però 'rompeva' anche: era un vero rompiscatole! Era un Comandante, ma di quelli rispettosi e leali, che chiedono tanto a sé prima che agli altri. Quanti scontri tra lui e me, figlia cosí simile eppure troppo rivoluzionaria persino per chi di Sinistra era, ma conservava tratti da uomo del vecchio Sud, uomo delle tradizioni... Lorenzo era Genoano. Al Campo da giovane andava poco perché quando decideva di farlo poi gli veniva un tale mal di testa da dover richiedere l'intervento infermieristico di sua moglie. Se si usciva la domenica per una passeggiata nei boschi, a volte spariva per tornare in macchina a sentire le radiocronache all'autoradio. E io, piccolina: 'Papá, dov'eri finito?! Cos'ha fatto il Genoa?". Ma quella volta che lo portammo insieme a mamma a Napoli era felice come un bambino, anche se fra caldo ed emozione quasi non gli prese un accidente. "Signò! State bbuono?" e Castellini non... 'riuscí a parare' il tiro di Faccenda e fu tripudio e gemellaggio. Ogni nostro incontro conteneva un angolo di pensieri e parole RossoBlu e ricevevo sue telefonate in Gradinata alle quali non riuscivo a rispondere per il frastuono e allora a parlare per me era l'urlo della Nord. Lorenzo era, É mio papá. La sua testa stava in un mondo tutto suo da un po' e ormai viveva in una dimensione parallela fatta di ricordi antichi ed emozioni a tratti ancora vive; se gli mostravo una foto di Pinilla che fa goal, esprimeva, sorridendo, un infantile 'ohhh' di meraviglia e mi diceva che alla prossima partita sarebbe stata dura ma avremmo pareggiato. Io non credo continuerà a guardare le partite dal terzo piano, ma sono certa che sarebbe stato felice di questa mia scelta viva, gioiosa, fatta di Passione: uno come lui, come noi, matti per il Genoa, seguirà le partite per Lorenzo, al suo posto. Uno, come lui, con Un Cuore Grande Cosí. Per questo vi scrivo, vi mando una donazione raccolta dai miei cari colleghi e vi ringrazio. Patrizia Landro". A Lorenzo e Patrizia dedichiamo le nostre immagini. E forza Genoa!
Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che è arrivata una mail di ELENA (con foto allegate), come al solito ve la apriamo nell'emerge così che tutti possiate capire, sentire, apprezzare cosa significa partecipare a UCGC, eccola: "In questi giorni gli auguri si sprecano, ci si affanna a trovare il regalo giusto, l'ultimo dono, il pensiero per quella persona che proprio non ci si aspettava si fosse ricordata di noi. Il nostro gruppo, Matti per il Genoa ex tribuna superiore UCGC, invece, è più o meno da Genoa Milan che borbotta, confabula attende con ansia questi momenti per approfittarne e ringraziarvi tutti, perché è da quest'estate che per noi è Natale! Già dalla campagna estiva è nato qualcosa di magico, ci siamo lanciati in vecchie e nuove attività per cercare di partecipare come sempre alla raccolta fondi e quando alcuni di voi sono venuti ad incontrare i ragazzi al loro banchetto alla festa dell'unità, a Villa degli Angeli la gratificazione era alle stelle. E a Villa Basilea si son disegnati le maglie per andare a consegnare le box, mentre i ragazzi del centro diurno delle Peschiere tenevano aggiornato il gruppo attraverso internet e gli "Emerge che", preparando il terreno ai nuovi amici di Prato Zanino. Quando è iniziata la prevendita e ci hanno comunicato che la nostra famiglia si poteva allargare la gioia è diventata incontenibile, perché oltre agli amici dell'appartamento protetto di via Fea, da quest'anno si sono uniti a noi anche i giovani della Comunità Arca. Vedere i loro giovani volti emozionarsi al primo ingresso allo stadio, quasi intimoriti da tanto clamore, piano piano riscaldarsi con il calore rosso blu ci convince sempre più di quanto sia grande Un Cuore Grande Così. E allora non ci smonta il cambiamento di zona, perché se stanno tutti seduti, dai distinti si vede benone, non ci demoralizziamo se la nostra amata Genova e i nostri amati concittadini vengono devastati dall'alluvione e dalla burocrazia, perché sono dei guerrieri e hanno due palle così e dimostrano anche attraverso noi quanto GRANDI siano; noi ci godiamo questi bei momenti donati da tutti voi , queste grandi emozioni, questo Genoa che stupisce. Godiamo di giocatori come Antonini che spalano il nostro fango, di Perin che vola e para, di Perotti che meraviglia, di questo Genoa che diverte e ci fa sussultare e ad ogni partita, fino ad oggi ha fatto meritare i nostri applausi ed il nostro godimento. E allora grazie a tutti e buone feste da Silvio, Graziano, Roberto, Giancarlo, Nicoletta, Massimo, Tito, Annamaria, che accompagnati da Annalisa, Federico e Vincenzo sono i rosso blu degli Angeli, Enzo, Marina Andrea, Josè, Francesco i rosso blu delle Peschiere che Emanuela coordina unitamente ai ragazzi di via Fea Michele e Stefano. E ancora Mauro, Maurizio, Pierpaolo, Roberto e Roberto con Elena i rosso blu del Basilea e Livio e Oberdan con Claudia da Prato Zanino. E i nostri giovani cuori Salaha, Alessia e Dylan guidati da Fabrizio per la Comunità Arca. Matti per il Genoa sez UCGC". Voi, con i vostri nomi fieri scritti qui sopra e i vostri magnifici volti nelle immagini qui sotto, rappresentate un sacco di cose belle e pulite. E forza Genoa!
Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che è inutile prendersela con la giustizia sportiva che ha tolto tutte le punizioni alla Roma e ha tenuto immutate quelle al Genoa: è proprio PREZIOSI, dopo le avventate dichiarazioni del dopopartita, ad aver esplicitamente detto che, visti i buoni rapporti con la squadra capitolina, sarebbe intervenuto con lo stewart per sistemare la situazione (lo stewart a fine partita: "al termine della gara mentre con i collaboratori tiravo fuori il tunnel di protezione dell’ingresso spogliatoi, venivo aggredito dal tecnico della Roma Rudi Garcia il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo. Subito dopo Garcia veniva allontanato", Preziosi il giorno dopo: "Con la Roma ho ottimi rapporti. Ho dato indicazioni per alleggerire la situazione")... ieri è uscita la notizia che proprio lo stewart ha ritrattato le sue stesse dichiarazioni, scagionando Garcia: non vogliamo sapere com'è andata, quale sia la verità... per chi ci crede ancora, buon calcio a tutti. Che una cura degli abbracci per prevenire raffreddori e influenza? è la possibilità suggerita da una ricerca secondo cui tali manifestazioni di affetto rinforzano il sistema immunitario e difendono dalle infezioni... lo studio è stato condotto presso la Carnegie Mellon University (CMU) da Sheldon Cohen e pubblicato sulla rivista Psychological Science: all'aumentare del numero degli abbracci mediamente ricevuti ogni giorno, diminuisce il rischio di contrarre infezioni e, se anche un'infezione dovesse arrivare, risulterebbe più blanda e di breve durata... già era noto da precedenti ricerche che le persone esposte ad alti livelli di conflitto con gli altri sono meno in grado di combattere infezioni quali il classico raffreddore di stagione... così l'esperta ha chiesto a 404 soggetti sani di 'calcolare' quante volte venissero abbracciate ogni giorno e poi ha esposto ciascun volontario al virus del raffreddore, ebbene è emerso che si ammalavano con più facilità coloro che ricevevano mediamente meno abbracci e che i soggetti più fortunati che godevano di frequente di questi segni di affetto, anche se contraevano il raffreddore, lo prendevano in una forma più blanda e guarivano subito... è possibile che il contatto fisico dell'abbraccio sprigioni molecole che a loro volta rinforzano il sistema immunitario e che a livello psicologico sentirsi amati e coccolati abbia effetti protettivi sull'organismo. E forza Genoa!
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