Presentazione Contributi Strutture Old editions

Hogan Olympia Uomo 2013 Prezzi Hogan Stivali Donna Prezzi Hogan Nuove 2015 Prezzi Hogan Uomo 2015 Prezzi Hogan Uomo 2014 Prezzi
NEWS   |

Val la pena dare il rinnovo a Moretti? Giudicate voi.. - da Un Cuore Grande Così il 23/06/2013 @ 19:20

(da "La grande storia dei derby Genoa Sampdoria" di Simone Arveda e Mattia Brighenti) Prefazione di Emiliano Moretti.
Gioco nel Genoa. Poche altre maglie, forse nessuna, portano con sè il peso della storia come questa. 120 anni di emozioni, battaglie, goal, lacrime, successi ed amori. E la prima volta che la indossi, la maglia rossoblù, li senti tutti. Non so spiegare la sensazione, è qualcosa di immediato e in fondo anche semplice, magico: è una responsabilità, d'accordo, ma anche un onore. Ci sono giorni in cui è tutto ancora più chiaro, nitido. Quando il calendario dice che ci siamo, che la partita è quella, il derby. Non può essere una domenica come le altre, non può essere una partita qualunque. Un professionista non deve farsi consumare dalla tensione, dalle emozioni, dalla pressione che cresce tutt'attorno. Deve allenarsi seriamente, sapersi controllare, correre e sudare sul campo come se nulla fosse. Però... Però un professionista è pur sempre un uomo. E l'uomo vive anche di sentimenti: il derby non è e non può essere soltanto la solita sfida da 3 punti. I tifosi che riempiono le gradinate di Pegli, ti fermano prima ancora di scendere dalla macchina per una pacca sulle spalle, un incitamento. Ti chiedono tutti la stessa cosa, vincere. E tu non puoi rimanere indifferente davanti a tanto calore. La loro battaglia diventa la tua. La storia, quella storia, passa anche da te. Ti chiede di esserne protagonista. Cosa sia il derby lo capisci una volta dentro gli spogliatoi, quando alla partita manca un'ora. L'aria è diversa, elettrica. L'eco dei cori delle gradinate arriva fin là sotto. Può spaventarti, può darti la carica. Di certo non può non toccarti. Poi metti il naso in campo, per il riscaldamento. Lo stadio esplode. Alla tua sinistra fischi. Dall'altra parte, dalla Nord, un grido che ti avvolge. Sei lì per fare il tuo mestiere, a quel punto il tempo comincia ad accelerare: stretching, corsette, due tocchi al pallone... La routine di ogni partita. Però qualcosa è diverso, perchè un'occhiata agli spalti la butti per forza. Torni giù, nella pancia del Ferraris, e la maglia pesa come non mai. Le ultime raccomandazioni del mister, due parole coi compagni, soprattutto i loro occhi: andiamo a vincere, ragazzi. Quando la partita comincia è il pallone a parlare. Giochi la tua partita, dai l'anima, ti nutri dell'urlo dei tifosi. L'adrenalina gira a mille. Il derby è una scarica elettrica, un intero campionato condensato in 90 minuti, magari 96... Il momento più bello è quando l'arbitro sta per fischiare la fine e capisci che hai vinto: è un attimo lunghissimo, infinito, pieno come poche altre cose al mondo. Una tifoseria impazzisce e il merito è anche tuo. Penso al 3-0 del mio primo anno in rossoblù. Milanetto, Rossi e Palladino: un trionfo, la gara perfetta. Oppure le due vittorie della stagione successiva, i goal di Rafinha e Boselli. Sensazioni forti, che non se ne vanno nello spazio di una notte. Sono fortunato, è anche per vivere emozioni come queste che un bambino sogna di fare il calciatore. Non tutti ce la fanno. Un derby non sarà una coppa, uno scudetto, una riga da aggiungere ai titoli vinti. Ma non per questo vale di meno, anzi. Pensi a Verdeal, Abbadie, Pruzzo, Branco... Gente che ha fatto la storia del Grifone e l'ha fatta anche e soprattutto vincendo queste sfide. Sai che in qualche modo vai a fargli compagnia, che anche tu ed i tuoi compagni avete regalato alla Nord lunghi momenti di gioia pura. Una pagina di storia, magari piccola, magari in un libro come questo, parla di te. Quant'è leggera e splendida, quella maglia rossoblù, in quei momenti.
Gioco nel Genoa: ve l'ho detto che sono fortunato.

moretti.al.fermi.jpg



E lo sport? - da Un Cuore Grande Così il 23/06/2013 @ 18:23

Josef Idem, domani l'addio? Ma chi si occuperà di sport? (da: repubblica.it). Non so quanto potrà resistere Josefa Idem, forse fino a domani: è vero che nei suoi confronti è stato usato il linguaggio molto duro, è vero che è stata ingenua a delegare ad altri le questioni fiscali, mentre lei vinceva medaglie, ma chissà sino a quando il premier Enrico Letta avrà la forza di difenderla. Dicono che il proprietario di Palazzo Chigi (dove la Idem ieri si è presentata, sbagliando, con l'avvocato) non sarebbe affatto dispiaciuto se l'ex campionessa si dimettesse. La incontrerà domani, lunedì: "E decideremo insieme: dobbiamo essere garantisti ma rispettare le regole, no al doppio standard". Parole che suonano come una (quasi) sfiducia. Anche nel Pd e nel Sel d'altronde si levano voci contro. E la colpa non è dei soliti giornalisti che hanno svelato gli "errori" della Idem e di suo marito. Una domanda: che sarebbe successo se la stessa cosa fosse capitata alla Lorenzin o alla Biancofiore? Non è successo, e ora tocca alla Idem tentare di uscirne fuori. Anche perché è titolare di un triplice ministero (pari opportunità, politiche giovanili e sport) estremamente importante, e lei sinora si era impegnata a tempo pieno, lavorando anche dieci ore al giorno. D'altronde, è il suo carattere: quando fa una cosa, la fa bene (tranne quando sbaglia a delegare...), con grinta, con impegno totale. Studiando, applicandosi. E' stato così da grande atleta, è così da ministra. Aveva dovuto sbrigarsela da sola fra mille problemi e incombenze, non avendo nemmeno un sottosegretario (dopo che la Biancofiore era stata "rimossa") che potesse aiutarla, ma Letta stava pensando di darle un vice (forse la stessa Bianconfiore, ma senza delega per le pari opportunità). Tutto fermo, in attesa di vedere cosa succederà domani. La Idem, come noto, era in quota Pd: se lasciasse, cosa succederebbe? Di sicuro, Franco Carraro (senatore Pdl) ci teneva molto al ministero dello sport... Ma si vedrà. Di sicuro, sul fronte sport la ministra aveva (ha) in programma tantissime cose da fare. Eccole. Legge 91' (del 1981) sul professionismo: è anni che se ne parla, ma non si fa mai nulla. Tranne, qualche inutile commissione. Difesa dei marchi, per poter rilanciare il merchandising dei club sportivi. Legge sugli stadi (e i palazzetti): dopo la pessima figura del precedente parlamento, la Idem aveva promosso di rivederla, di rilanciarla. C'è qualcuno nel Pd che la sta riscrivendo? Mistero. Pare che l'onorevole Dario Nardella, renziano, se ne fosse interessato. Importante l'ottimo rapporto fra la ministra e Giovanni Malagò, n.1 del Coni: la prima iniziativa era la settimana contro la violenza di genere, in programma in ottobre. La Idem inoltre avrebbe dovuto riallacciare le fila con il suo partito, il Pd, che prima delle elezioni aveva presentato un programma dedicato allo sport. Ma tutto si è fermato, improvvisamente, e ora Letta dovrà risolvere il problema. Forse in un solo modo...

Sotto, Perdomo, moviola in campo

perdomo.uruguay.jpg


... is nothing! - da Un Cuore Grande Così il 22/06/2013 @ 16:53

Football without fans is nothing! (da: trappoladelfuorigioco.it). Uno dei loro striscioni recita che il calcio senza tifosi è nulla. Questo messaggio è il cuore della manifestazione organizzata a Londra per combattere il caro biglietti degli stadi di Premier e Championship.
Per difendere questo messaggio tradizionali avversari hanno sfilato dietro agli stessi vessilli. Tifosi Spurs accanto ai Gunners, con Qpr e West Ham nello stesso corteo per fronteggiare un nemico comune. L’evento è stato organizzato da ‘Spirit of Shankly’, organizzazione storica dei tifosi del Liverpool. I Reds hanno chiamato a raccolta tutti i tifosi delle squadre della Football Associations per dimostrare il loro malcontento contro la crescita inarrestabile dei biglietti delle partite della prima e seconda divisione inglese. La protesta è stata efficace, infatti un nucleo ristretto, formato dai rappresentati di Spurs, Arsenal, Manchester United e Liverpool, ha avuto un colloquio di un’ora e mezzo con il direttore esecutivo della FA, Scudamore. Se questo incontro darà i suoi frutti lo vedremo nella prossima stagione, ma perlomeno i vertici hanno dimostrato di saper ascoltare le voci dei tifosi.
La manifestazione del 19 Giugno è la testimonianza che la pazienza dei tifosi inglesi è al termine. Questa stagione è stagione è stata decisiva da questo punto di vista; i biglietti del settore ospiti dell’Emirates è costato ai tifosi del Liverpool 62 sterline, quasi 80 euro. Ovviamente era pieno per metà. Evento impensabile qualche anno e del tutto indipendente dai risultati degli Scousers. Il corteo ha portato avanti una battaglia specifica sul prezzo del biglietto di trasferta chiamato proprio ‘Twenty’s Plenty’; ovvero, limitiamo i biglietti del settore ospiti a 20 sterline per riempirlo in ogni incontro. Sembra giusto, ma irrealizzabile allo stesso tempo, se si considera che la media dei biglietti per i tifosi di casa è superiore al doppio di questa cifra.
Le ragioni della protesta sono molto semplici. Il costo dei biglietti è aumentato del 720% in 20 anni, ovvero ad un ritmo spaventoso, che non ha eguali con nessun altro bene o servizio sul mercato. Le ragioni sono sociali, visto che alzare il prezzo ha permesso di selezionare gli spettatori in base al loro reddito, ma anche economiche; il principio base è che se gli stadi sono pieni al 95% con questi prezzi, le società non hanno incentivo di abbassarli poiché diminuirebbero il loro profitto. Questa strategia si fonda sul principio che ogni società può permettersi queste tariffe perché ha dei tifosi disposti a pagare queste cifre esorbitanti; sono molto attaccati al club e non badano all’incremento annuale. Il problema è che questa miniera d’oro è destinata ad esaurirsi nel medio periodo. Lo zoccolo duro si è formato una generazione fa, quando i prezzi erano popolari e gli attuali tifosi benestanti hanno costruito la loro fede sugli spalti, sostenendo dei prezzi accessibili. Uno dei tifosi alla manifestazione ha dichiarato al Guardian che si è al punto che un padre di famiglia può permettersi un paio di partite a stagione; difficile forgiare la propria fede in 180 minuti.
Uno dei bersagli del corteo di Londra era Sky, considerato, così come in Italia, tra gli artefici dell’allontanamento dallo stadio; orari assurdi per turni di campionato da spalmare su quanti più giorni della settimana è possibile. Cosa importa al se a Dicembre si gioca a Newcastle con una temperature di meno 15 gradi, magari di Martedì sera? Il divano è nel salotto, ambiente riscaldato dove non si corre il rischio di prendere il raffreddore. Le pay-tv forniscono le uniche iniezioni di denaro alle società, molto più che i botteghini, e quindi sia società che FA hanno grande incentivo economico a fare il loro gioco più di quello dei tifosi. Questi ultimi però non ci stanno, e scendono in piazza.
Tuttavia, vale la pena chiedersi a chi interessa una messa celebrata in una cattedrale vuota come può essere uno stadio senza tifosi. Probabilmente se lo chiederanno i supporters, quando tra qualche anno saranno tutti a intonare i propri inni e sventolare i vessilli dal divano di casa. Oppure se lo chiederanno gli strateghi di Sky o della FA osservando che sempre meno persone sono disposte a sottoscrivere un abbonamento televisivo per guardare 22 calciatori che si affrontano nel silenzio assordante di un impianto da 50 mila persone vuoto.

Sotto, amici di UCGC in Genoa-Napoli 2-4 di questo campionato... e tra pochi giorni inizia la X Edizione di UCGC...

genoa-napoli2-4.2012-2013.jpg


Miccoli! - da Un Cuore Grande Così il 22/06/2013 @ 16:46

Miccoli choc: 'Quel fango di Falcone'. Il ministro D'Alia: va radiato, non puo' piu' giocare (da: ansa.it). "Fabrizio Miccoli va radiato". Così il ministro della Funzione pubblica Gianpiero D'Alia commenta duramente le "vergognose" parole dell'ex capitano del Palermo su Giovanni Falcone. "Miccoli non può continuare a giocare perché ha tradito la fiducia di migliaia di tifosi che in lui, capitano del Palermo, hanno visto un esempio in cui identificarsi", aggiunge. "Per questa ragione, chiediamo alla Figc di intervenire pesantemente e di valutare la sua radiazione", conclude.
L'ex capitano del Palermo ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Palermo: l'accusa è di estorsione. Miccoli avrebbe commissionato al figlio del boss mafioso Antonio Lauricella, suo amico, il recupero di alcune somme di denaro, come riporta 'la Repubblica'.
Ma a impressionare sono alcuni dialoghi intercettati tra Miccoli e Lauricella junior. Mentre si trovavano in auto i due cantano: "Quel fango di Falcone". E non è l'unico riferimento al magistrato ucciso nella strage di Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. In un altro dialogo, intercettato dagli investigatori, i due danno appuntamento a un altro amico, dicendogli: "Vediamoci davanti all'albero di quel fango di Falcone".
Toni che stridono con quelli usati da Miccoli durante le partite del cuore, quando dedicava i suoi gol proprio a Falcone e Borsellino. Le frasi ingiuriose sono state registrate nelle bobine dagli investigatori che due anni fa avevano messo sotto controllo il telefono di Mauro Lauricella nella speranza di arrivare al padre latitante, considerato il re della Kalsa, quartiere storico di Palermo, catturato poi nel settembre del 2011.
La Procura contesta al bomber rosanero, messo sul mercato dal patron Maurizio Zamparini subito dopo la retrocessione in serie B della squadra, anche l'accesso abusivo a un sistema informatico; Miccoli, secondo i magistrati, avrebbe convinto il gestore di un centro Tim a fornirgli quattro schede telefoniche intestate a suoi clienti, una di queste finì nella disponibilità proprio di Lauricella junior. Tra le relazioni "pericolose" del 'Romario del Salento', come viene definito Miccoli dai tifosi, c'è anche il rapporto con Francesco Guttadauro, anche lui incensurato come Lauricella junior. Gli investigatori sono in possesso di altre intercettazioni tra Miccoli e Guttadauro, nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro, e figlio di Filippo, il messaggero dei pizzini con cui comunicavano il boss ricercato e l'ex padrino di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.

Sotto, Genoa-Osikek, Mitropa Cup a Bari, oltre 20 anni fa

Genoa-Osikek-mitropa.Bari.jpg


InizioPrecedente10 pagine precedenti [ 71 72 73 74 75 76 77 ] SuccessivoFine

Bastano pochi click!

per contribuire clicca qui


Totale per homepage

Euro donati nella 21a Edizione estiva:

Clicca per visualizzare le donazioni


 2028025 visitatori

 4 visitatori online




^ Torna in alto ^